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Armi Avanzate della Serenissima: Il "Canon per Tirar Bombe" di Sigismondo Alberghetti

  • Introduzione

  • L'arma segreta veneziana: il canon per tirar bombe

  • L'uso in battaglia del canon per tirar bombe

  • Il maestro fonditore Sigismondo Alberghetti, l'inventore del canon per tirar bombe

  • Conclusione: Il canon per tirar bombe


L'avvento del Canon per Tirar Bombe di Sigismondo Alberghetti nel panorama navale veneziano del XVII secolo segnò un capitolo epocale nella storia militare della Serenissima Repubblica. Il contesto di intensa competizione tra le potenze marittime europee spingeva Venezia a cercare costantemente tecnologie avanzate per mantenere la sua supremazia.


L'arma segreta veneziana: il canon per tirar bombe


L'arma segreta veneziana: il canon per tirar bombe

La genesi di questo cannone, spesso indicato come "arma segreta," risale al 1684, quando il magistrato alle artiglierie incaricò Alberghetti di progettare un'artiglieria navale avanzata. La denominazione "Canon per Tirar Bombe" o "Canon par tirar bombe" nasce dal suo ruolo principale: sparare proiettili cilindrici, anche esplosivi, una novità rivoluzionaria rispetto alle tradizionali palle sferiche.

Il punto distintivo di questo cannone risiedeva nella sua capacità di ridurre il "vento" tra la canna e il proiettile a soli 2,9 mm, un'innovazione tecnologica che aumentava notevolmente la velocità e la precisione del tiro. Questa caratteristica, unita al sistema di mira rivoluzionario sopra gli orecchioni, consentiva una precisione senza precedenti, con una gittata fino a 5.000 metri.

Le prime prove del cannone si svolsero nel 1698 al Lido, coinvolgendo una sessantina di capi e sottocapi dei Bombardieri veneziani. La loro abilità nel dirigere e utilizzare le nuove artiglierie superò ogni aspettativa, aprendo la strada per l'adozione operativa di questi cannoni nella flotta veneziana.



L'uso in battaglia del canon per tirar bombe

Tuttavia, nonostante i successi nelle prove, l'utilizzo effettivo in battaglia fu un processo graduale e controverso. La battaglia del 1716 nel canale di Corfù rappresentò un momento chiave. Sebbene la flotta veneziana riuscisse a ristabilire le comunicazioni con la piazzaforte di Corfù, i proiettili esplosivi del Canon par Tirar Bombe furono scarsamente impiegati, riflettendo le preoccupazioni per la loro pericolosità.

Le controversie e le critiche circondarono questi cannoni. Jacob Richards, Sergente generale dell'artiglieria veneziana, sconsigliò l'adozione del cannone nel 1698, richiamando l'esperienza negativa con obici e bombarde montate su navi francesi e britanniche. Anche la forma cilindrica dei proiettili sollevò dubbi sulla loro efficacia.

Nel corso delle battaglie navali del 1717, i cannoni di Alberghetti furono impiegati massicciamente, con quasi 1.300 proiettili cilindrici sparati. Questo uso intensivo rappresentò una delle fasi operative significative di questi cannoni, evidenziando la loro presenza prominente nelle strategie di combattimento della flotta veneziana.



Le rappresentazioni che mostrano il cannone di Alberghetti, confrontato con il cannone Paixhans del 1823 e il manuale per l'utilizzo del cannone e delle palle sferiche, aggiungono un ulteriore strato di comprensione alla storia. Queste visuali forniscono uno sguardo tangibile sulla tecnologia dell'epoca e sull'evoluzione delle armi navali nel corso del tempo. Inoltre dimostrano come questa tecnologia fosse avanti di almeno un secolo rispetto alle artiglierie degli altri stati.


Il maestro fonditore Sigismondo Alberghetti, l'inventore del canon per tirar bombe

Tuttavia, è cruciale esaminare l'intero arco temporale che circonda l'implementazione di questi cannoni. Già dal 1684, il maestro fonditore Sigismondo Alberghetti aveva concepito un'arma segreta per la flotta veneziana, nota come Canon per tirar Bombe o "cannoni di nuova invenzione." Questi cannoni, con calibri da 120 e 210 libbre veneziane, si presentavano come un'innovazione rivoluzionaria, anticipando il loro tempo di oltre un secolo rispetto alle altre artiglierie europee.



Nonostante le promesse sulla carta, l'efficacia operativa di questi cannoni fu complessa. Utilizzati principalmente nella fase finale della prima e seconda guerra di Morea, i cannoni per tirar bombe, ottennero risultati modesti a causa dell'utilizzo di tattiche sbagliate e dell'assenza di addestramento adeguato. La limitata impiegabilità dei proiettili esplosivi, considerati pericolosi, e la classificazione di "armi segrete" influenzarono la strategia di impiego. Montati solo in tempo di guerra sui vascelli veneziani, con attenzione a evitarne la cattura da parte del nemico, questi cannoni rappresentarono una sfida pratica e operativa.

Un elemento chiave da considerare è l'addestramento degli artiglieri e degli ufficiali veneziani. La complessità e la novità di queste armi richiedevano una preparazione specifica che spesso mancava nei periodi di pace. Questa mancanza di familiarità e addestramento preventivo influenzò l'efficacia operativa dei cannoni di Alberghetti.



Conclusione: Il canon per tirar bombe

Nonostante l'introduzione di nuove tattiche di mira e l'uso operativo in battaglie come quella di Corfù nel 1715, i cannoni di Alberghetti non ottennero risultati eclatanti. La loro adozione limitata in battaglia e la progressiva rimozione dalla flotta veneziana in tempo di pace contribuirono alla loro obsolescenza dopo il 1750-1760.

L'eredità del Canon par Tirar Bombe nella storia navale veneziana è un mix di innovazione tecnologica e sfide operative. Pur non rivoluzionando completamente le tattiche navali, questi cannoni hanno lasciato un segno indelebile nella ricerca di soluzioni avanzate e nella costante tensione tra innovazione e tradizione nel mondo militare veneziano.

L'arma segreta veneziana: il canon per tirar bombe






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